La dentosofia nasce con un dentista francese che ha scelto di dare un nome a un approccio innovativo che vede una relazione tra denti corpo e psiche.
Il principio sul quale si basa è che la fisiologia della bocca è la chiave della fisiologia del corpo, sin dalla nascita e per tutta la vita.
Il principio cardine che condividono dentosofia e osteopatia è quello che definisce l’individuo come unità di corpo, mente e spirito. Entrambe inoltre poggiano sull’assunto fondamentale che il corpo possieda della capacità di autoguarigione, autoregolazione e conservazione della salute.
La dentosofia è anche detta ortodonzia funzionale e il suo lavoro è quello di ristabilire la corretta funzionalità della bocca, le funzioni neurovegetative di respirazione nasale, masticazione, deglutizione e fonazione. Funzioni che se non impostate correttamente implicano delle ripercussioni su tutte le funzioni del corpo che non possono esprimersi al meglio.
Il lavoro dell’osteopata e del dentista diventa quindi complementare.
Il riequilibrio del cavo orale è propedeutico a un buon equilibrio posturale. E’ ormai noto che molti squilibri posturali possono essere associati a problematiche legate al cavo orale.
L’osteopatia dunque è importante per il paziente in cura ortodontica poiché può facilitare l’adattamento del corpo ai cambiamenti che avvengono con l’applicazione di apparecchi fissi o mobili, evitando l’insorgenza di sintomi dolorosi e aiutando inoltre l’ortodontista nell’accelerare il processo di cura del paziente.
Quindi una stretta collaborazione tra odontoiatra e osteopata è fortemente consigliata soprattutto per le problematiche cervicali e muscolo tensive di origine stomatognatica.
Protocolli efficaci permetteranno una collaborazione vincente tra odontoiatra e osteopata aiutando il paziente a sopportare meglio l’apparecchio ortodontico, accorciando la durata del trattamento stesso.
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